Eh, la vita è un viaggio...

E quasi come come quando stai sul treno e quello si ferma ad una stazione intermedia.

Ti scuoti lento dal torpore , mandi a cagare il conducente che col volume a palla ti ringrazia di averlo scelto (scusa ma l'alternativa qual'era?) e ti guardi intorno spaesato. Guardi dal finestrino, anzi, lasci il tuo sguardo appannato cercare un senso alle immagini che ti circondano.
Vedi altri viaggiatori come te, anche loro inebetiti dalla noia del trasporto rettilineo che vi accomuna, li pensi ciechi di fronte alle indicazioni (semplicissime), continuamente alla ricerca di qualcuno cui chiedere aiuto.
Chiedere aiuto, il modo più semplice per scaricare responsabilità e colpe.
Osservi stanco i volti dei tuoi compagni di viaggio, chi dorme e non si renderà conto di essere arrivato; chi insofferente controlla l'orologio continuamente;chi vive la tua stessa identica situazione e, in un attimo sfuggente e perfetto, incastra il suo sguardo nel tuo; chi si infila in cesso a fumare.
Prima che si richiudano le porte l'estremo angolo del tuo sguardo nota un movimento, un movimento impossibile, ma che in un istante si palesa inequivocabile.
Vi state muovendo, il treno sta partendo, un brevissimo sussulto quando temi per una frazione di secondo di aver perso la tua fermata, e poi un senso di straniamento, nel conflitto tra ciò che i tuoi occhi vedono e ciò che il tuo corpo e la tua mente sanno.
Una illusione, una piccola illusione che coinvolge te e tutti coloro che non stavano osservando un punto fermamente ancorato al suolo.
Una microscopica allucinazione di massa.

Cioè, io sono abbastanza convinto di non essere proprio proprio una merda, invece in realtà sono gli altri che peggiorano.