L'oracolo del giorno.

Sono intolleranti. E ignoranti. Ed egoisti. E spaventati. E piccoli. E ridicoli.
E tristi. E agitati.
E nervosi. E stanchi. E tronfi spocchiosi, grassi.
Bruciati da falsi bagni di sole.
Tirati dentro facce di gomma. Portano in giro tette di plastica e labbra galleggianti.

Lavorano come pazzi per costruire, creare, sviluppare, aumentare, produrre, incrementare.

Credo che in fondo in fondo, molto in fondo (forse anche troppo in fondo) lo sappiano.
Credo che provino una strana agitazione dello stomaco, un lieve filo di sudore sotto il fondotinta delle loro belle vite. Credo che quando si guardano allo specchio, nei cinque minuti in cui sono soli con se stessi, vedano il vuoto gelido che sta dietro le loro spalle. Ogni giorno un po' più vicino, ogni minuto un po più definito. Credo che sentano un alito che odora di morte, una nota stonata sotto i profumi costosi, dietro le nuvole azzurre dei loro sigari.

Penso che presto o tardi saranno costretti a rendersene conto fino in fondo, però.
Penso che succederà in un modo che nessuno aveva saputo immaginare, con una velocità che nessuno poteva prevedere.
Verrà il giorno e avrà una forma diversa da ogni altro giorno. Saranno soli con le spalle al muro, schiacciati dalle loro contraddizioni, dalle loro ipocrisie, dalle loro scuse.
Il peso dentro loro stessi li inchioderà al tavolo delle proprie responsabilità. Saranno terrorizzati.

E finiranno.
Così come sono finiti altri prima di loro, così come accadrà per sempre ad altri in futuro.
Il loro tempo sta per finire, le loro bugie stanno per cadere e nessuno dei loro idoli vuoti li potrà salvare.

Gli uomini hanno fatto il loro tempo.

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