Olivetti e gli aborigeni (essere un blogger parte uno)

Tutta la notte a pensare a cose da scrivere e mai che me ne torni in mente una quando sono qui davanti al pc.
Ci penso e mi ricordo lentamente che avevo pensato di scrivere "scusate per gli inevitabili errori di ortografia IN-SO-POR-TA-BI-LI" e poi avevo pensarto a due cose importanti sul fatto di essere un blogger.
Ah ecco.
Partiamo dal fatto che per fregiarmi dell'ambitissimo titolo devo quantomeno pensare un po' a cosa significhi, a quali siano le differenze tra il blogger e il cazzone che scrive ogni tanto sul suo quadernino. Direi che per cominciare il blogger usa il pc.E' costretto ad usare il pc e questa che sembra una puttanata in realtà mi sembra una significativa puttanata. Bisogna ricordare a chi è nato dopo l'84 che c'è stato un tempo in cui i cellulari non esistevano, in cui la parola Sfiga era una parolaccia punita con sberle sulle mani e in cui digitare era affare da professionisti della scrittura. Che, per inciso, usavano la macchina per scrivere e non certamente il computer. La difereza fondamentale è l'anteprima che il computer consente e gli altri strumenti invece no. Sembra facile a dirla così ma per anni ci sono state persone in crisi di fronte all'incredibile materializzarsi delle paroline sullo schermo. Ma anche gente meno sprovveduta si è battuta con furore in difesa della propria Olivetti... ok, stima e rispetto per la miglior creatura tecnologica italiana del secolo scorso, ma cosa spingeva (e spinge tuttora) persone per bene a preferire la scomodità,il peso,il costo e la fragilità di una macchina a levette meccaniche rispetto alla comoda e semplicissima tastiera del pc?
Ogni pagina che esce da una macchina per scrivere è unica ed irripetibile. Porta i segni della sua origine,inequivocabili. Il carattere, la distanza delle lettere fra loro, l'altezza dei singoli segni... è possibile da una sola pagina risalire alla marca della macchina che l'ha scritta.
Ogni singola macchina inoltre ha le sue caratteristiche. Una caduta accidentale che ha spostato la R un po' in basso, una monetina caduta tra i tasti ed interventi invasivi che hanno lasciato il segno. Ognuno conosce i suoi mezzi e sa cosa aspettarsi da loro.

Il computer invece appartiene ad un mondo diverso, a una realtà diversa fatta innanzitutto di globalizzazione. In tutto il globo (o quasi tutto) infatti courier significa courier.
Sai che differenza scrivere usando un mezzo che ti appartiene e che conosci come le tue tasche piuttosto che usare un font deciso a mille kilometri e uguale per te e per un aborigeno australiano?
Così, dicono gli ottimisti, io e l'aborigeno potremo comunicare in un attimo.
(e qui ricordo il grandissimo Guzzanti, -Aborigggeno...ma io e te...che cazzo ce dovemo di'?-)

Rimane il fatto che in un blog non puoi scrivere con la tua olivetti.
Perciò occhio a cosa dici che l'aborigeno ti controlla.

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