Noia: che figata.

Che poi uno pensa -chi te la fa fare di essere in piedi a sta ora e scriere cazzate in rete?-
E in effetti se uno lo pensa ha ragione. Chi me lo fa fare? nessuno,solo che mi stavo Finalmente annoiando e ho acceso il pc.

Perchè Finalmente? Perchè da quando non sono più un giovincello nullafacente del tutto irresponsabile e brutalmente immaturo ma sono un giovane attivamente impiegato del tutto irresponsabile e brutalmente immaturo non ho più il tempo di annoiarmi.
Tutti a disprezzare la noia, ai miei tempi. C'era la canzone di Masini sulla Malinconoia (Masini dovrebbe scrivere trattati sulla demenzialità... altro che canzoni) e c'era l'opinione diffusa che annoiarsi fosse il male. In realtà mi son sempre sentito a mio agio nella noia. Sarà per la mia natura un po' tanto passiva ma a me il non fare un cazzo piace. Da matti. Per coltivare la mia passione ho avuto un bel po' di tempo tra gli zero e i venticinque anni e, se non lo sapeste, per non fare un cazzo è necessario non avere assolutamente nulla da fare (aiuta non avere nemmeno nulla a cui pensare, o comunque nulla di pressante). Così ho dovuto presto sviluppare una serie di tecniche per farmela passare. La mia più recente scoperta in questo settore è il mondo dei blog. Ma in un modo o nell'altro scrivere è sempre stata la maniera migliore per vivere attivamente la noia.

(In verità esiste un modo migliore per farsela passare, ci sono riuscito per qualche anno, si tratta di giocare con le macchinine ot-uills, con i trasssformer, con i Gi.Ai.Gio con le micromascin e con i personaggi di I-Men. E soprattutto con i LEGO. Poi sei li che non fai un cazzo in cameretta, decidi di fare una storia in cui da una mustang del 66 rossa saltano fuori due omini LEGO che in realtà sono agenti segreti ma tu li immagini fatti come Bo e Liuk e devono trovare dov'è nascosta la portaerei-borraccia delle micromascin che contiene un prigioniero loro amico che poi in realtà è un ometto strano che deriva da un trassssformer di quelli con l'omino-testa-del-robot e d'un tratto, sul più bello che organizzi la strada statale in mezzo al deserto che poi è il ricamo bianco sulla trapunta fatta a mano dalla mamma, ti senti terribilmente idiota.)

Al momento attuale invece sembra davvero impossibile riuscire ad annoiarsi per bene.
Già da qualche anno in realtà il germe maledetto della responsabilità mi corrode le giornate e la mente, alimentando il furore dei miei sensi di colpa che peraltro avevo identificato con la saggezza dei quattordici anni come il primario nemico della serenità, giurando che li avrei debellati per sempre, salvo poi ritrovarmeli sul groppone adesso che vado verso i trenta con l'andatura serena di uno zoppo nonvedente che va a tirare il rigore decisivo ai mondiali.
Sfrutto quindi i miei rarissimi momenti di noia cercando di tenere viva l'usanza di inventare storie, sperando che questa prenda il sopravvento e diventi un pretesto per liberarmi dagli impegni e dalle rotture di coglioni, lasciandomi libero di annoiarmi davanti ad una pagina bianca, giocando a farla diventare un ammasso di segni, sperando che questi mi raccontino qualcosa di carino.

E voi che leggete qui, O Fratelli, ne pagate le conseguenze.


Tastone.

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